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2003 – Arazzo “Torneo” della serie “Feste dei Valois”

Feste alla corte dei Valois

 

L'arazzo del Torneo, uno degli otto della prestigiosa serie ora in restauro, è il primo su cui sia stato terminato il problematico intervento di recupero e che si svela percià nella brillantezza e nella ricchezza dei filati, confermandosi con gli altri vero capolavoro dell'arte tessile

 

Nell'estate del 2002 è stato completato il restauro del Torneo, uno degli otto arazzi appartenenti alla serie 'Feste alla corte dei Valois'. I panni, tessuti tra il 1582 ed il 1585 a Bruxelles, su cartoni attribuiti a Lucas de Heere, rappresentano per importanza storica, per completezza del ciclo e per qualità della tessitura, capolavori dell'arte tessile tra i più importanti delle collezioni degli Uffizi. Appesi in modo continuativo per quasi cent'anni, prima nel palazzo della Crocetta ed in seguito nel primo corridoio della Galleria, sono stati rimossi agli inizi degli anni Ottanta, a causa dei gravi problemi conservativi provocati dalla protratta esposizione, e riposti opportunamente arrotolati nei depositi. Questo arazzo rappresenta Caterina dei Medici ritratta in primo piano in compagnia del suo nano e circondata da alcuni dei suoi familiari, mentre partecipa ad una disputa tra l'Amore e la Virtù. L'ampia e severa veste della protagonista contrasta con gli altri astanti, resi con una straordinaria profusione di seta e filati metallici d'argento e d'argento dorato. Il panno presentava una notevole varietà di problematiche conservative, per questo è stato scelto tra gli altri della serie per delineare il metodo di recupero dell'intero ciclo. Il restauro, diretto da Caterina Caneva ed eseguito dalla sottoscritta, titolare di Ar.Tes. con il gruppo delle sue valide collaboratrici Monica Bercè, Annalisa Alecci e Chiara Carta, stato portato a compimento con un rilevante contributo dell'Associazione Amici degli Uffizi, che ha saputo, anche nell'occasione della visita al laboratorio di restauro, cogliere con grande sensibilità l'importanza e la complessità dell'intervento. Rimossi i numerosi rammendi e le cuciture grossolane di precedenti e mal condotti interventi di manutenzione, il primo straordinario risultato, sotto il profilo estetico, è stato ottenuto con l'intervento di pulitura. Il lavaggio, con un vero 'colpo di spugna', ha eliminato tutti i depositi di polvere e sporco che mortificavano la brillantezza dei filati ed annerivano le tinte. E' seguito un recupero capillare della struttura che presentava gravi abrasioni nelle aree tessute in seta chiara e nelle campiture in lana e seta marrone. L'attenzione dei restauratori si è quindi concentrata su alcuni accessori esibiti dai personaggi; in particolare sull'abito nero di Caterina che presentava varie tipologie di degrado estese e di impressionante entità. La veste evidenziava, in termini quantitativi anomali, un triplice problema: recuperare il materiale tessile originale, risolvere il contrasto visivo degli orditi chiari scoperti dalla trama degradata e n misurarsi con un vecchio restauro tecnicamente accettabile ma visivamente incidente. Lo scolorimento del filato impiegato nel restauro aveva infatti modificato cromaticamente il nero, provocando striature marrone/ocra. Rimosso completamente il vecchio restauro, per la nuova tessitura sono stati impiegati filati tinti con coloranti di collaudata solidità. Il risultato ottenuto con il nuovo intreccio ha consentito il completo ripristino della struttura tessile oltre ad una più equilibrata lettura dell'immagine.

 

Carla Molin Pradel